La lotta rappresenta la disciplina da combattimento più antica al mondo, fu infatti aggiunta ai Giochi Olimpici nel 708 a.C., ed era compresa nel pentathlon.
Le gare si svolgevano secondo un torneo ad eliminazione fino a quando un lottatore non veniva incoronato vincitore.
Una posizione particolarmente importante in questa forma di lotta era quella in cui uno dei concorrenti giaceva sul ventre con l'altro sulla sua schiena che cercava di strangolarlo.
L'atleta che stava sotto doveva cercare di afferrare un braccio di quello che gli stava sopra e cercare di farlo girare sulla schiena, mentre l'atleta che era sopra doveva cercare di completare il soffocamento senza essere schienato dall'avversario.
Vi erano, però, diverse regole:
-Non colpire o scalciare intenzionalmente
-Non ficcare le dita negli occhi o mordere.
-Era lasciata al giudizio dell'arbitro l'interpretazione se il torcere le dita era intenzionale per costringere l'avversario alla sconfitta
-Era proibita la presa ai genitali
-Tutte le altre prese destinate a convincere l'avversario a concedere la sconfitta a causa del dolore o della paura, erano consentite e parte integrante del concorso
-Le infrazioni venivano punite con frustate date immediatamente dall'arbitro fino a quando il comportamento indesiderato non veniva arrestato
-Erano necessari tre punti per vincere l'incontro; un punto veniva assegnato per ognuna delle seguenti mosse: schienata dell'avversario, per accusa dell'avversario che ammetteva la sconfitta attraverso il dolore o la paura, quando l'avversario entrava in contatto con il terreno al di fuori della zona di combattimento con qualsiasi parte del corpo, o quando veniva sollevato e trasportato fuori. Dopo aver segnato un punto, all'avversario doveva essere dato il tempo di rimettersi in piedi e pochi istanti dopo poteva continuare la lotta
-L'incontro iniziava e terminava all'ordine dell'arbitro
-L'arbitro poteva interrompere in qualsiasi momento la partita se riteneva che era stato segnato un punto
-L'arbitro o altri funzionari incaricati del concorso, se presenti, avevano il compito di risolvere le controversie fra i concorrenti, e la loro decisione era definitiva
-Il campo di gara era costituito da un quadrato di 28.5 x 28.5 metri (un pletro: 100 piedi greci, la larghezza tipica di una pista di corsa), o qualsiasi altro formato determinato dagli organizzatori dei giochi, ed era di sabbia o terra
-I concorrenti dovevano iniziare la partita al centro della zona di lotta a terra non a contatto fra di loro, la distanza precisa era a discrezione del direttore di gara.