apeneLa corsa dei carri era uno sport che traeva origine dalle usanze militari greche, ma si diffuse presto anche presso i Romani. Le gare erano molto pericolose per l'incolumità degli aurighi e dei cavalli, che andavano infatti incontro non di rado a incidenti gravi o mortali.
Vi erano tre tipi di corsa dei carri: quella dei carri trainati da quattro cavalli, le quadrighe, che prendeva il nome di tethrippon e fu introdotta alle Olimpiadi del 680 a.C., quella dei carri trainati da due muli, l'apene, la cui prima apparizione a Olimpia risale al 500 a.C. e la synoris, la corsa delle bighe, introdotta nel 408 a.C. Furono inoltre introdotte in seguito la tethrippon e la synoris per puledri, rispettivamente nel 384 a.C. e nel 268 a.C.
Il carro era un piccolo veicolo di legno, largo abbastanza per due uomini in piedi e aperto sul retro. Era sostenuto da un timone, i cui bordi erano fissati su due pesanti ruote di legno. I cavalli erano marchiati agli zoccoli o alle cosce, sia con la lettera koppa, da cui prendevano il nome di koppaties, sia con la lettera sigma, da cui prendevano il nome samphores. Anche se il carro da guerra era in origine per due uomini, l'auriga e il guerriero, la tethrippon e la synoris trasportavano solo l'auriga.
Le gare si svolgevano nell'Ippodromo, un'area ampia, piatta e aperta in cui le linee di partenza e di arrivo erano definite da un palo. Un secondo palo più piccolo, il nyssa, definiva il punto di svolta, un punto pericoloso in cui si verificavano molti incidenti. La pista stessa era divisa da una partizione in pietra o legno, chiamata embolon o anche spina, accanto alla quale correvano i carri. È risaputo che la tethrippon si svolgeva su una distanza di dodici giri (il poeta Pindaro definiva infatti questo concorso dodekadromon); la synoris e la tethrippon per puledri erano invece lunghe otto giri.
Sappiamo molto poco delle regole degli eventi equestri, ma era sicuramente vietato sterzare davanti agli altri concorrenti, a meno che si corresse a una distanza tale rispetto al carro precedente da scongiurare il rischio di collisioni.
Riguardo l'organizzazione delle corse si possono notare molte somiglianze con lo sport ai giorni nostri, in particolare le competizioni motoristiche, in quanto ogni auriga era supportato da una squadra, finanziata da una o più persone e supportata da gruppi di tifosi, spesso in contrasto tra di loro, a tal punto che con il passare del tempo i contrasti tendevano ad assumere significati politici e sociali.