Caesareum - Stazione metropolitana DUOMO

Napoli - Stazione Metropolitana

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Caesareum - Stazione metropolitana DUOMO
Nell'area dell'attuale Piazza Nicola Amore, dove nel 2019 verrà inaugurata la stazione metropolitana di linea 1 "Duomo", oggi sappiamo che sorgeva il Caesareum, ossia il luogo dedicato al culto imperiale. 
 Da vcecchie fonti storiografiche sappiamo che aveva un portico, forse parte di un ginnasio che si affacciava su un’area battuta destinata agli allenamenti. 
In età augustea l’area viene monumentalizzata accogliendo un tempio,il Caesareum, quello identificato dagli archeologi durante gli scavi della stazione.
Questo era un tempio in marmno bianco, su un alto podio, le cui colonne  erano di stile corinzio. 
E' probabile che all'interno di esso trovassero posto la statua di Augusto e ritratti di esponenti della famiglia imperiale.
Gli scavi archeologici hanno dimostrato che il tempio era circondato da un porticato, sulle cui patreti erano esposte le epigrafi che ricordavano i nomi dei vincitori delle discipline praticate durante gli Italikà Romaia Sebastà Isolympia, cioè i giochi olimpici quinquennali di Napoli inaugurati dall'imperatore Augusto nel 2 d.C.
Questi giochi erano molto probabilmnete una riupresa di gare svbolte in onore della sirena Parthenope: sappiamo infatti di una corsa con le fiaccole istituita da Diotimo, chiamata Lampadodromia, che ogni anno si compiva 
in onore della mitologica sirena la cui tomba si trovava nell'area delkl'attuale Castel dell'Ovo.
Il programma  dei giochi augustei prevedeva gare ginniche, ippiche, e musicali, queste ultime aggiunte dopo la morte dell'imperatore. I concorrenti dovevano recarsi a Napoli 30 giorni prima dell'inizio dei
giochi e presentarsi agli agonoteti per l'iscrizione. In attesa dell'inizio del concorso gli atleti si dedicavano agli allenamenti. Il premio era costituito da una corona di spighe, per le gare musicali era previsto anche un
premio in denaro. Nel corso della festa avevano luogo cerimonie religiose, tra cui quqello in onore di Apollo, ad opera della fratria degli Eumelidi, che prende il nome dall'eroe tessalo Eumelo raffigurato in adorazione di Apollo, prtesente anche nel regolamento dei Sebastà; e quello dei Dioscuri, durante la quale ricevevano cospique offerte da parte di due atleti. Vanno infine ricordati i culti in onore degli Imperatori e strettamente legati alle isolimpiadi, costituito da una processione verso il Cesareum e un sacrificio in onore di Augusto. 
Gli atleti gareggiavano divisi per classi d'età. Queste erano in origine due, quella dei paides dai 17 ai 20 anni e quella degli andres dai 20 anni in  poi. Succesivamente fu abbassata l'età dei paides e fu istituita una categoria intermedia, quella degli aghenoi. Esistevano poi classi speciali di concorrenti, come i Klaudianoi paides, istituita in onore dell' Imperatore Claudio, e quella dei Sebastè krisis. Le fonti principali per la conoscenza dei concorsi sono i cataloghi dei vincitori rinvenuti nell'area compresa tra piazza Nicola Amore e via Duomo. Altre testimonianze ci vengono da iscrizioni onorarie o funerarie poste a Napoli per gli atleti.
Vastissima era la gamma delle gare disputate: tra le ginniche, la corsa dello stadio, del doppio stadio, il penthatlon la lotta, il pugilato, il pancrazio, la corsa armata e una particolare corsa accrobatica detta apobates; tra le ippiche la corsa del cavallo montato, del carro a due e quattro cavalli. C'erano poi le gare dei ragazzi cittadini e quella riservata alle figlie dei consiglieri, che attesta la partecipazione di donne al concorso.
Grande fortuna ebbero le gare musicali e teatrali, come quelle dei flautisti, dei citredi, dei poeti, dei comici, dei tragedi e dei pantomini. Il favore dei Napoletani per questo tipi di spettacolo è testimoniato da Cicerone (Pro Archia) mentre Plutarco (Bruto) narra come Bruto si recasse a Napoli per ingaggiare artisti. L'entusiasmo dei Napoletani è confermato da Seneca (Epistole) e da Luciano (Sulla danza). Ad esse vi parteciparono personaggi di un certo spicco come il poeta napoletano Stazio e il famoso pantonimo Lucio Aurelio Apolausto. Ricevettero grande attenzione anche da altri Imperatori oltre ad Augusto come Claudio, il quale presentò al concorso una commedia del suo defunto fratello Germanico. Per quanto riguarda Nerone è noto che egli fu spesso a Napoli per esibirsi anche nel teatro. Tito ebbe a Napoli la carica di ginnasiarica e fu tre volte agonoteta nei Sebastà. Ad essi parteciparono in gran numero atleti provenienti dalla Grecia, dall'asia Minore e dall'Egitto.
Abbiamo prove della vitalità dei giochi fino alla seconda metà del III secolo d.C.
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Piazza Nicola Amore - Napoli (NA)

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Frammenti di inscrizione dal Caesareum

Frammenti di inscrizione dal Caesareum

Altro - Fine del I secolo d.C.


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